Loretta Di Lelio as Giannetta in L'elisir d'amore

Loretta-Di-Lelio-ELISIRAlthough another comprimario role, Giannetta has a few significant solo scenes witht he chorus, most notably scene 4 in act II, 'Sarà possibile?'. She appears on stage in large parts of the opera, and we have cut out for you all significant parts, provided here along with her passages in the libretto.

Composer: Gaetano Donizetti
Opera: L'elisir d'amore
1946

CAST

Nelly Corradi: Adina
Gino Sinimberghi: Nemorino
Tito Gobbi: Belcore
Italo Tajo: Dulcamara
Fiorella Carmen Forti: amica di Adina
Flavia Grande: amica di Adina
Gina Lollobrigida: amica di Adina
Silvana Mangano: amica di Adina
Loretta Di Lelio: Giannetta
Lea Migliorini, Franco Pesce, Guido Mazzini, Rinalda Marchetti, Nino Crimi
*** Movie double: Lydia Simoneschi: Nelly Corradi (dialoghes)

Crew

Color: Blck&white
Direction: Piero Ballerini
After: Sir Walter Scott
Screenplay: Piero Ballerini Pier Giuseppe Franci
Production: Opera Film
Fotography: Mario Albertelli
Scenography: Carlo Egidi

01 Scena prima

Giannetta e Coro
Bel conforto al mietitore,
quando il sol più ferve e bolle,
sotto un faggio, appiè di un colle
riposarsi e respirar!
Del meriggio il vivo ardore
Tempran l'ombre e il rio corrente;
ma d'amor la vampa ardente
ombra o rio non può temprar.
Fortunato il mietitore
che da lui si può guardar!

 

Nemorino
Quanto è bella, quanto è cara!
(osservando Adina, che legge)
Più la vedo, e più mi piace...
ma in quel cor non son capace
lieve affetto ad inspirar.
Essa legge, studia, impara...
non vi ha cosa ad essa ignota...
Io son sempre un idiota,
io non so che sospirar.
Chi la mente mi rischiara?
Chi m'insegna a farmi amar?

 

Adina
(ridendo)
Benedette queste carte!
È bizzarra l'avventura.

 

Giannetta
Di che ridi? Fanne a parte
di tua lepida lettura.

 

Adina
È la storia di Tristano,
è una cronaca d'amor.

 

Coro
Leggi, leggi.

 

Nemorino
(A lei pian piano
vo' accostarmi, entrar fra lor.)

 

Adina
(legge)
«Della crudele Isotta
il bel Tristano ardea,
né fil di speme avea
di possederla un dì.
Quando si trasse al piede
di saggio incantatore,
che in un vasel gli diede
certo elisir d'amore,
per cui la bella Isotta
da lui più non fuggì.»

 

Tutti
Elisir di sì perfetta,
di sì rara qualità,
ne sapessi la ricetta,
conoscessi chi ti fa!

 

Adina
«Appena ei bebbe un sorso
del magico vasello
che tosto il cor rubello
d'Isotta intenerì.
Cambiata in un istante,
quella beltà crudele
fu di Tristano amante,
visse a Tristan fedele;
e quel primiero sorso
per sempre ei benedì.»

 

Tutti
Elisir di sì perfetta,
di sì rara qualità,
ne sapessi la ricetta,
conoscessi chi ti fa!

01 Scena SECONDA

[…]

 

Giannetta e Coro
(Sì davvero.)

 

Nemorino
(Oh! mio dispetto!)

 

Belcore
Veggo chiaro in quel visino
ch'io fo breccia nel tuo petto.
Non è cosa sorprendente;
son galante, son sergente;
non v'ha bella che resista
alla vista d'un cimiero;
cede a Marte iddio guerriero,
fin la madre dell'amor.

 

Adina
(È modesto!)

 

Giannetta e Coro
(Sì, davvero!)

 

Nemorino
(Essa ride... Oh, mio dolor!)

 

Belcore
Or se m'ami, com'io t'amo,
che più tardi a render l'armi?
Idol mio, capitoliamo:
in qual dì vuoi tu sposarmi?

 

Adina
Signorino, io non ho fretta:
un tantin pensar ci vo'.

 

Nemorino
(Me infelice, s'ella accetta!
Disperato io morirò.)

 

Belcore
Più tempo invan non perdere:
volano i giorni e l'ore:
in guerra ed in amore
è fallo l'indugiar.
Al vincitore arrenditi;
da me non puoi scappar.

 

Adina
Vedete di quest'uomini,
vedete un po' la boria!
Già cantano vittoria
innanzi di pugnar.
Non è, non è sì facile
Adina a conquistar.

 

Nemorino
(Un po' del suo coraggio
amor mi desse almeno!
Direi siccome io peno,
pietà potrei trovar.
Ma sono troppo timido,
ma non poss'io parlar.)

 

Giannetta e Coro
(Davver saria da ridere
se Adina ci cascasse,
se tutti vendicasse
codesto militar!
Sì sì; ma è volpe vecchia,
e a lei non si può far.)

 

Belcore
Intanto, o mia ragazza,
occuperò la piazza. Alcuni istanti
concedi a' miei guerrieri
al coperto posar.

 

Adina
Ben volentieri.
Mi chiamo fortunata
di potervi offerir una bottiglia.

 

Belcore
Obbligato. (Io son già della famiglia.)

 

Adina
Voi ripigliar potete
gl'interrotti lavori. Il sol declina.

 

Tutti
Andiam, andiamo.

Partono Belcore, Giannetta e il coro.

03 Scena DECIMA

Giannetta
Signor sergente, signor sergente,
di voi richiede la vostra gente.

 

Belcore
Son qua! Che è stato? Perché tal fretta?

 

Soldato
Son due minuti che una staffetta
non so qual ordine per voi recò.

 

Belcore
(leggendo)
Il capitano... Ah! Ah! va bene.
Su, camerati: partir conviene.

Cori
Partire!.. E quando?

 

Belcore
Doman mattina.

 

Cori
O ciel, sì presto!

 

Nemorino
(Afflitta è Adina.)

 

Belcore
Espresso è l'ordine, che dir non so.

 

Cori
Maledettissima combinazione!
Cambiar sì spesso di guarnigione!
Dover le/gli amanti abbandonar!

 

Belcore
Espresso è l'ordine, non so che far.
(ad Adina)
Carina, udisti? Domani addio!
Almen ricordati dell'amor mio.

 

Nemorino
(Si sì, domani ne udrai la nova.)

 

Adina
Di mia costanza ti darò prova:
la mia promessa rammenterò.

 

Nemorino
(Si sì, domani te lo dirò.)

 

Belcore
Se a mantenerla tu sei disposta,
ché non anticipi? Che mai ti costa?
Fin da quest'oggi non puoi sposarmi?

 

Nemorino
(Fin da quest'oggi!)

 

Adina
(osservando Nemorino)
(Si turba, parmi.)
Ebben; quest'oggi...

Nemorino
Quest'oggi! di', Adina!
Quest'oggi, dici?...

 

Adina
E perché no?...

 

Nemorino
Aspetta almeno fin domattina.

 

Belcore
E tu che c'entri? Vediamo un po'.



 

Nemorino
Adina, credimi, te ne scongiuro...
Non puoi sposarlo... te ne assicuro...
Aspetta ancora... un giorno appena...
un breve giorno... io so perché.
Domani, o cara, ne avresti pena;
te ne dorresti al par di me.


Belcore
Il ciel ringrazia, o babbuino,
ché matto, o preso tu sei dal vino.
Ti avrei strozzato, ridotto in brani
se in questo istante tu fossi in te.
In fin ch'io tengo a fren le mani,
va via, buffone, ti ascondi a me.

 

Adina
Lo compatite, egli è un ragazzo:
un malaccorto, un mezzo pazzo:
si è fitto in capo ch'io debba amarlo,
perch'ei delira d'amor per me.
(Vo' vendicarmi, vo' tormentarlo,
vo' che pentito mi cada al piè.)

 

Giannetta
Vedete un poco quel semplicione!

 

Cori
Ha pur la strana presunzione:
ei pensa farla ad un sergente,
a un uom di mondo, cui par non è.
Oh! sì, per Bacco, è veramente
la bella Adina boccon per te!

 

Adina
(con risoluzione)
Andiamo, Belcore,
si avverta il notaro.

 

Nemorino
(smanioso)
Dottore! Dottore...
Soccorso! riparo!

 

Giannetta e Cori
È matto davvero.
(Me l'hai da pagar.)
A lieto convito,
amici, v'invito.

 

Belcore
Giannetta, ragazze,
vi aspetto a ballar.

 

Giannetta e Cori
Un ballo! Un banchetto!
Chi può ricusar?

 

Adina, Belcore, Giannetta e Cori
Fra lieti concenti gioconda brigata,
vogliamo contenti passar la giornata:
presente alla festa amore verrà.
(Ei perde la testa:
da rider mi fa.)

 

Nemorino
Mi sprezza il sergente, mi burla l'ingrata,
zimbello alla gente mi fa la spietata.
L'oppresso mio core più speme non ha.
Dottore! Dottore!
Soccorso! Pietà.


Adina dà la mano a Belcore e si avvia con esso.
Raddoppiano le smanie di Nemorino;
gli astanti lo dileggiano.

04 ACT II Scene Quarta

Scena quarta

Giannetta e paesane.

Coro
Sarà possibile?

 

Giannetta
Possibilissimo.

 

Coro
Non è probabile.

 

Giannetta
Probabilissimo.

 

Coro
Ma come mai? Ma d'onde il sai?
Chi te lo disse? Chi è? Dov'è?

 

Giannetta
Non fate strepito: parlate piano:
non ancor spargere si può l'arcano:
è noto solo al merciaiuolo,
che in confidenza l'ha detto a me.

 

Coro
Il merciaiuolo! L'ha detto a te!
Sarà verissimo... Oh! Bella affé!

 

Giannetta
Sappiate dunque che l'altro dì
di Nemorino lo zio morì,
che al giovinotto lasciato egli ha
cospicua immensa eredità...
Ma zitte... piano... per carità.
Non deve dirsi.

 

Coro
Non si dirà.

 

Tutte
Or Nemorino è milionario...
è l'Epulone del circondario...
un uom di vaglia, un buon partito...
Felice quella cui fia marito!
Ma zitte... piano... per carità
non deve dirsi, non si dirà.


(veggono Nemorino che si avvicina,
e si ritirano in disparte
curiosamente osservandolo)

05 Scena quinta

Nemorino e dette.

Giannetta e Coro
(arrestandosi)
Serva umilissima.
(inchinandolo)

 

Nemorino
Giannetta!

 

Coro
(l'una dopo l'altra)
A voi m'inchino.

 

Nemorino
(fra sé meravigliato)
(Cos'han coteste giovani?)

 

Giannetta e Coro
Caro quel Nemorino!
Davvero ch'egli è amabile:
ha l'aria da signor.

 

Nemorino
(Capisco: è questa l'opera
del magico liquor.)

Scena sesta


Nemorino
Ah! ah! ah! ah! ah! ah!

 

Adina e Dulcamara
Che vedo?

 

Nemorino
È bellissima!
Dottor, diceste il vero.
Già per virtù simpatica
toccato ho a tutte il cor.

 

Adina
Che sento?

 

Dulcamara
E il deggio credere!
(alle contadine)
Vi piace?

 

Giannetta e Coro
Oh sì, davvero.
E un giovane che merta
da noi riguardo e onor!

 

Adina
Credea trovarlo a piangere,
e in giuoco, in festa il trovo;
ah, non saria possibil
se a me pensasse ancor.

 

Giannetta e Coro
Oh, il vago, il caro giovine!
Da lui più non mi movo.
Vo' fare l'impossibile
per inspirargli amor.

 

Nemorino
Non ho parole a esprimere
il giubilo ch'io provo;
se tutte, tutte m'amano
dev'essa amarmi ancor,
ah! che giubilo!

 

Dulcamara
Io cado dalle nuvole,
il caso è strano e nuovo;
sarei d'un filtro magico
davvero possessor?

 

Giannetta
(a Nemorino)
Qui presso all'ombra
aperto è il ballo.
Voi pur verrete?

 

Nemorino
Oh! senza fallo.

 

Coro
E ballerete?

 

Giannetta
Con me.

 

Nemorino
Sì.

 

Coro
Con me.

 

Nemorino
Sì.

 

Giannetta
Io son la prima.

 

Coro
Son io, son io.

 



Giannetta
Io l'ho impegnato.

 

Coro
Anch'io. Anch'io.

 

Giannetta
(strappandolo di mano dalle altre)
Venite.

 

Nemorino
Piano.

 

Coro
(strappandolo)
Scegliete.

 

Nemorino
(a Giannetta)
Adesso.
Tu per la prima,
poi te, poi te.

 

Dulcamara
Misericordia!
Con tutto il sesso!
Liquor eguale del mio non v'è.

 

Adina
(avanzandosi)
Ehi, Nemorino.

 

Nemorino
(fra sé)
Oh ciel! anch'essa.

 

Dulcamara
Ma tutte, tutte!

 

Adina
A me t'appressa.
Belcor m'ha detto
che, lusingato
da pochi scudi,
ti fai soldato.

 

Giannetta e Coro
Soldato! oh! diamine!

 

Adina
Tu fai gran fallo:
su tale oggetto,
parlar ti vo'

 

Nemorino
Parlate pure, parlate pure.

 

Giannetta e Coro
Al ballo, al ballo!

 

Nemorino
È vero, è vero.
(ad Adina)
Or or verrò.

 

Dulcamara
Io cado dalle nuvole!
Liquore egual non v'è.

 

Adina
(trattenendo Nemorino)
M'ascolta, m'ascolta.

 

Nemorino
Verrò, verrò.

Giannetta e Coro
Al ballo, al ballo,
andiam, andiam.

Adina
M'ascolta.

 

Nemorino
(fra sé)
Io già m'immagino che cosa brami.
Già senti il farmaco, di cor già m'ami;
le smanie, i palpiti di core amante,
un solo istante tu dêi provar.

 

Adina
(fra sé)
Oh, come rapido fu il cambiamento;
dispetto insolito in cor ne sento.
O amor, ti vendichi di mia freddezza;
chi mi disprezza m'è forza amar.

 

Dulcamara
Sì, tutte l'amano: oh, meraviglia!
Cara, carissima la mia bottiglia!
Già mille piovono zecchin di peso:
comincio un Creso a diventar.

 

Giannetta e Coro
Di tutti gli uomini
del suo villaggio
costei s'imagina
d'aver omaggio.
Ma questo giovane
sarà, lo giuro,
un osso duro
da rosicar.
(Nemorino parte con
Giannetta
e le contadine)

06 Finale

Belcore
È fatto.
Tientelo pur, briccona.
Peggio per te. Pieno di donne è il mondo:
e mille e mille ne otterrà Belcore.

 

Dulcamara
Ve le darà questo elisir d'amore.

 

Nemorino
Caro dottor, felice
io son per voi.

 

Tutti
Per lui!!

 

Dulcamara
Per me. Sappiate
che Nemorino è divenuto a un tratto
il più ricco castaldo del villaggio...
Poiché morto è lo zio...

 

Adina e Nemorino
Morto lo zio!

 

Giannetta e Donne
Io lo sapeva.

 

Dulcamara
Lo sapeva anch'io.
Ma quel che non sapete,
né potreste saper, egli è che questo
sovrumano elisir può in un momento,
non solo rimediare al mal d'amore,
ma arricchir gli spiantati.

 

Coro
Oh! il gran liquore!

 

Dulcamara
Ei corregge ogni difetto
ogni vizio di natura.
Ei fornisce di belletto
la più brutta creatura:
camminar ei fa le rozze,
schiaccia gobbe, appiana bozze,
ogni incomodo tumore
copre sì che più non è...

 

Coro
Qua, dottore... a me, dottore...
un vasetto... due... tre.

In questo mentre è giunta in iscena
la carrozza di Dulcamara.
Egli vi sale: tutti lo circondano.

 

Dulcamara
Prediletti dalle stelle,
io vi lascio un gran tesoro.
Tutto è in lui; salute e belle,
allegria, fortuna ed oro,
Rinverdite, rifiorite,
impinguate ed arricchite:
dell'amico Dulcamara
ei vi faccia ricordar.

 

Coro
Viva il grande Dulcamara,
dei dottori la Fenice!

 

Nemorino
Io gli debbo la mia cara.
Per lui solo io son felice!
Del suo farmaco l'effetto
non potrò giammai scordar.

 

Adina
Per lui solo io son felice!
del suo farmaco l'effetto
non potrà giammai scordar.

 

Belcore
Ciarlatano maledetto,
che tu possa ribaltar!

Il servo di Dulcamara suona la tromba.
La carrozza si muove.
Tutti scuotono il loro cappello e lo salutano.

 

Adina
Un momento di piacer
brilla appena a questo cor
che s'invola dal pensier
la memoria del dolor.
Fortunati affanni miei,
maledirvi il cor non sa:
senza voi, no non godrei
così gran felicità.

 

Coro
Or beata appien tu sei
nella tua tranquillità.
Viva il grande Dulcamara,
la Fenice dei dottori:
con salute, con tesori
possa presto a noi tornar.